La guerra di quinta generazione. Un’ampia prospettiva del mondo in cui viviamo da parte di James Corbett

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La guerra di quinta generazione

Per comprendere il mondo in cui viviamo occorrono oggi prospettive ed immaginari che hanno completamente fatto fuori tutto il bagaglio culturale, intellettuale, ideologico dei tempi passati. James Corbett ci mette in guardia su questa verità, laddove non è possibile alcuna indifferenza

Siamo in una guerra di quinta generazione, ovvero una guerra che non è possibile descrivere con i criteri noti alle generazioni del passato.

Non siamo di fronte ad eserciti che si scontrano, nonostante questi eserciti ci siano pure, ma di fronte alla guerra dei poteri delle élite contro le popolazioni.

L’obiettivo è la conquista della popolazione umana, che sarà ridotta a totale schiavitù. La cosa buffa è che è la stessa popolazione a procedere verso questo abisso transumano.

E chi ne è consapevole? Corbett sa benissimo di parlare a pochi, quei pochi che conoscono benissimo le varie agende mondiali in corso e naturalmente le varie narrative false per ingannare la popolazione.

Di solito si procede inducendo dei problemi ai quali poi si offre una soluzione, c’è anche una continua manipolazione che lascia credere che il progresso tecnologico sia soltanto a beneficio dell’uomo, ancorché ci siano sempre pareri contrari, che sono utilizzati per fare finta che ci sia una pubblica e libera discussione…

Uno degli esempi è la nota questione sull’intelligenza artificiale. Fa un po’ ridere, visto che perfino artisti musicali come i Police (per esempio il brano too much information era illuminante) o John Cale intitolando proprio Artificial Intelligence un suo album del 1985. Quindi si tratta di immagini ed immaginari noti anche alla fantascienza storica letteraria e cinematografica. Anche il famoso Blade Runner di Ridley Scott, tratto dal romanzo di Philip Dick, era degli anni ottanta. E forse fu il decennio a determinare il primo vero contatto attraverso la diffusione del primo personal computer. Questo proprio cambiò ogni cosa.

Corbett però parla almeno di altri 3 versanti oltre quello tecnologico, vale a dire quello di informazione, neurologico, biologico ed economico. Vediamo nel dettaglio:

  1. Guerra di informazione. Riguarda oltre la infodemia, anche le psyop (operazioni psicologiche) da parte di istituzioni militari, come quella avvenuta in Canada sui falsi lupi… In Italia la prima operazione di questo tipo condotta dall’esercito riguarda la falsa pandemia, i morti di Bergamo nella sfilata di carri militari e la logistica dei vaccini presieduta proprio dall’esercito…
  2. Guerra neurologica. Purtroppo questa è la più deprimente e viene da fonti accertate come la celebre relazione di James Giordano un esperto militare di brain war (guerra alla mente), di servizi segreti e soprattutto di tecnologie avanzate, tra cui droghe, insetti, tossine varie, ma la lista è quasi inesauribile… Viene citato il nanoparticolato, arma in grado di infiltrarsi nel cervello e di simulare una sorta di ictus… Si cita il chip che Elon Musk sta promuovendo come una sorta di strumento per accrescere le capacità umane…
  3. Guerra biologica. Parliamo purtroppo delle varie tecnologie che stanno mutando proprio i corredi genetici di piante ed animali. Ma ciò riguarda anche aria ed acqua…
  4. Guerra economica. Questa guerra riguarda l’introduzione di una moneta unica digitale che assicurerà illimitato controllo sulle persone, dal momento che potranno mettere le mani direttamente sulle risorse economiche di tuti, quelle che riguardano il denaro… Si è detto, infatti, di continuare ad utilizzare il contante, per cercare di fronteggiare questo assalto alla autonomia economica delle persone.

La conclusione, per combattere questo sistema, è quella di non scendere sul loro campo di battaglia. Non avremmo la possibilità di farcela. Dobbiamo abbandonare tutte le logiche del sistema, costruire una vita senza dipendenze dal sistema. Ed è questo il punto più difficile su cui Corbett in realtà non si spinge, forse perché è ardua la soluzione. Ma, sicuramente, si può essere d’accordo e procedere per piccoli passetti e prendere decisioni, dall’alto di una consapevolezza proprio di questa guerra di quinta generazione…

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