A shot in the dark, di Sean Hibbeler: i vaccini sono la più grande minaccia della salute

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A shot in the dark

L’imbroglio dei vaccini diventa sempre più chiaro se si guarda indietro e si osserva alla decisa programmazione da parte delle cosiddette istituzioni a farne sempre di più…

Sean Hibbeler è un libero pensatore, come cineasta ci aveva già regalato questo A shot in the dark nel 2018, guarda caso poco prima che scoppiasse la farsa pandemica. Per questo occorre andare a (ri)vederselo oltre ai già noti documentari Vaxxed che rivedremo presto in ottica di diffusione di queste importanti idee anti vaccinali, perché la salute come si dice viene prima di tutto. Ed è fondamentale che almeno le persone siano informate dei numeri spesso nascosti intorno alle vaccinazioni: i numeri delle reazioni avverse, il peggioramento della salute in generale, questo per tutti.

Come si sottolinea ad un certo punto del film: sono state mai fatte comparazioni con i non vaccinati? No, naturalmente. Abbastanza ovvio che chi faccia propaganda sui vaccini sempre più numerosi e laddove si spinga sulla obbligatorietà, proprio in questo caso per evitare che “sopravviva” un campione non vaccinato che dimostri la menzogna.

In effetti, ci sono dei gruppi umani come gli amish negli stessi Stati Uniti, ma basta la lista della profilassi vaccinale nei vari paesi affiancata alla speranza di vita che si dimostra in un amen che certo i paesi dove più si vaccina non stanno meglio…

Hibbeler mostra anche il lato più oscuro dei vaccini. Non soltanto l’arcinoto mercurio che è nascosto da un nome ormai tristemente famoso, Thimesoral, ma la presenza di un elenco infinito di altre sostanze che non si sa che ci stanno a fare, confermate dalla nota intervista di Plotkin alla sbarra, che confessa davvero tutto: alluminio, bario, cellule renali di scimmia, cellule e tessuti vari di feti abortiti, formaldeide, lievito geneticamente modificato, sangue suino, cellule di insetti, polisorbato 80, polisorbato 20, monosodio glutammato, E. coli, soia OGM, sorbitolo, spermicida, detergenti vari, ecc.

Ora è anche chiaro perché dopo le accuse di aver aumentato i casi di autismo nella popolazione, i vaccini sono diventati più sofisticati ed è stato utilizzato uno strumento come l’RNA messaggero… Ma anche in questo caso entriamo in un vespaio di ipotesi, dove a poco a poco si scoprono ben altre sostanze come nanoparticelle, ossido di grafene, che non si sa bene quale compito possano svolgere.

Alzando il tiro, ormai abbiamo compreso che l’indice puntato contro uomini, istituzioni ecc. non porta da nessuna parte se non si allarga la consapevolezza nella popolazione che la specie umana risulta un bestiame di allevamento.

Bisogna appunto tornare alla definizione di Salvador Freixedo, in vari suoi libri: per capire come ci trattano i nostri “padroni” (riferendosi lui agli “DEI”), dobbiamo pensare a come la specie umana tratta gli animali. Anche se li ama, li soggioga, li rende dei veri e propri strumenti, tranne pochissime eccezioni.

Nel documentario è anche presente una intervista a Robert De Niro, che ha un figlio autistico, il quale si rammarica per i veti che spesso incontrano documentari come questo da parte dei festival, che almeno dovrebbero essere vetrine più aperte e libere. E, invece, ormai sappiamo che non lo sono da molto tempo. Quasi tutti i festival sono diventati una delle grancasse della propaganda sui vari temi portati avanti dalle varie agende in particolare quella transumanista del nuovo ordine mondiale, come la 2030.

A shot in the dark è un’opera importantissima da diffondere a tutti. Certo è buffo che nella pagina di Wikipedia sulla famigerata sostanza si cerchi ancora di tranquillizzare il pubblico specialmente sul fronte dei vaccini pediatrici: su questo punto l’organo informativo di propaganda ci dice che il mercurio è stato eliminato o ridotto nei vaccini per bambini ed inoltre… in seguito ai vari movimenti antivax dal 2000 è stato eliminata la presenza di mercurio nei vaccini… Naturalmente è solo una affermazione di circostanza. Rimane il fatto che i numeri dei danneggiati da vaccino, soprattutto subito dopo l’iniezione sono impressionanti e A shot in the dark ne mostra alcuni impressionanti, laddove si vedono i poveri bambini in preda a convulsioni, tic e molto altro.

Sotto trovate anche la deposizione integrale di Stanley Plotkin.

Un ringraziamento al team di Buffonate di Stato che ha tradotto il film, permettendoci di vederlo anche in italiano.

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