“Non sarò mai vegano” (I could never go vegan) di Thomas Pickering. Tutte le risposte alle stupide domande sull’unica scelta alimentare, la vegana, che può salvare la Terra

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Non sarò mai vegano

Thomas Pickering con “Non sarò mai vegano” realizza una sorta di documento di inchiesta che rivela in maniera incontrovertibile come la scelta alimentare vegana sia un passaggio obbligato per salvare la Terra

Leggendo in questi giorni il libro di un caro amico, Tommaso Minniti, I senza Dio e l’Ordine delle cose, nonché regista di Non è un caso, Moro, trovo nelle prime pagine una citazione che si ripete in testa: una chiave di lettura anche per affrontare l’argomento spinoso delle scelte alimentari come hanno fatto benissimo i Pickering Brothers (Thomas alla regia e James allo script). Si tratta di una citazione da Thomas Eliot, ovvero “l’essere umano non può accettare troppa realtà“. Mi sembra perfettamente calzante immaginando la reazione di rifiuto di fronte a questo documentario che dall’inizio alla fine smonta uno per uno tutti i paradossi della disinformazione. Rimane la semplice realtà ed è questa che va accettata al di là degli egoismi, delle abitudini… Perché alla fine il film di Pickering è un invito a fare, a reagire contro chi ha deciso come devi alimentarti. In questa condizione più che evidente si può prendere la decisione più giusta…

Nel film compaiono quelle frasi che i vegani hanno sentito ripetere infinite volte. Sono affermazioni basate spesso sul nulla, in quanto non esistono evidenze contro una dieta 100% vegetale, anzi… Quindi ogni tipo di ipotesi contraria va a sbattere automaticamente contro centinaia di studi scientifici e contro l’esperienza ormai di molte decine di anni dei vegani della primissima ora… per non parlare di una cultura prevalentemente orientale fondata sul vegetarianesimo già da millenni.

Il punto è che proprio sul veganesimo si è abbattuta la scure della disinformazione, salvo scoprire che è fomentata dagli interessi delle multinazionali di latte e carne…

Thomas Pickering è il perfetto testimonial in quanto ha vissuto sulla pelle la continua disinformazione, soprattutto le continue domande ed insinuazioni provenienti da famigliari ed amici…

La prima parte del film imposta la ricerca sulla esperienza personale e su alcuni soggetti che praticano sport anche molto pesanti come il sollevamento pesi femminile, ma non scherza neanche la maratona di un anziano e la corsa di centinaia di kilometri con tanto di record…

Quello che riguarda lo sport certo è già risaputo, ma, come si dice, rinfrescare nella mente popolare non guasta…

A questo aspetto Pickering aggiunge i sapori della cucina vegana, dimostrando che la creatività della cucina vegetale ha ormai raggiunto livelli che hanno perfino superato l’appeal di prodotti di derivazione animale… Ma questo campo rimane comunque molto opinabile…

Veniamo dunque alla più interessante terza e quarta parte contenente le analisi più dure contro la scelta cosiddetta onnivora che include carne a latte. Sono presenti i numeri degli animali macellati in Gran Bretagna e USA, anche se la lista non si sa perché esclude conigli, cavalli, ed altri animali forse considerati irrilevanti come caprioli, cervi, fagiani, ecc.

I numeri sono spaventosi, si parla di 9 miliardi di polli solo in USA all’anno… !

Ma la cosa più grave è che questi numeri corrispondono all’incapacità di gestire i macelli, che sono diventati dei luoghi di tortura, e le condizioni degli animali prima della macellazione fanno rabbrividire. La carne arriva sempre contaminata sia da antibiotici che da batteri, eppure continua ad essere venduta nei mercati, perché le leggi sono permissive ed ingannatrici. I controlli sono inesistenti, eppure anche i giudizi sugli allevamenti hanno voti bassi… Quindi alla fine è tutto alla luce del sole…

Fanno paura oltre alle immagini di violenze sugli animali, le testimonianze dei lavoratori nei macelli, di cui uno che preferisce rimanere anonimo.

Pickering risponde a tutte le domande idiote, come quella del fabbisogno proteico, quella sul presunto costo superiore della alimentazione vegana, e quello ancora più grave che considera giusto che gli animali siano mangiati… Purtroppo le condizioni sono tali che l’aumento di consumo di carne e latte a livello globale ha fatto scivolare la Terra sul piano inclinato della distruzione ambientale.

Adesso comprendiamo perché la discussione sul clima non cita mai il problema principale, ovvero gli allevamenti che inquinano più di tutto il resto compreso l’industria fossile.

E peraltro i terreni vengono distrutti per ottenere prodotti agricoli che servono a nutrire la popolazione animale degli allevamenti. In mare la situazione è anche peggiore, ed ormai l’unica “risorsa” sono pure gli allevamenti che hanno gli stessi problemi di inquinamento.

Nella sintesi finale Pickering ci abbraccia virtualmente in questo viaggio doloroso, le immagini si sono accumulate, fanno davvero male, non si può più fare finta di nulla e rimanere indifferenti!

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