Trieste Film Festival: doppia apertura con i film di Radu Jude e Agnieszka Holland 

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Do Not Expect Too Much from the End of the World

Il Trieste Film Festival apre il 19 gennaio al Teatro Miela e il 23 gennaio al Politeama Rossetti, rispettivamente con Do Not Expect Too Much from the End of the World di Radu Jude e Green Border di Agnieszka Holland

Complici le esigenze di programmazione dei teatri che lo ospitano, il 35. Trieste Film Festival (in programma dal 19 al 27 gennaio) torna a fare “di necessità virtù” sdoppiando la propria apertura: un’occasione preziosa per dare il giusto risalto a due titoli che hanno segnato l’ultimo scorcio del 2023, imponendosi dalla loro prima apparizione festivaliera (a Locarno e a Venezia) tra i grandi film europei dell’anno.

Il 19 gennaio la programmazione del Teatro Miela si inaugura con Do Not Expect Too Much from the End of the World di Radu Jude, che è insieme un vertiginoso film teorico sul cinema e una critica esplosiva al cinismo del capitalismo moderno: un’autentica opera-mondo, prossimamente nelle sale italiane con I Wonder Pictures, fatta di ironia, sferzate moraliste e citazioni coltissime, che conferma il talento di un cineasta, il rumeno Radu Jude (già Orso d’oro a Berlino, e stavolta Premio speciale della giuria a Locarno), tanto originale quanto inclassificabile.

Il 23 gennaio sarà invece il Politeama Rossetti ad accogliere il secondo film di apertura del festival, quel Green Border, Premio Speciale della Giuria all’ultima Mostra di Venezia e dall’8 febbraio al cinema con Movies Inspired e Circuito Cinema, che segna il grande ritorno di una maestra del cinema europeo, la polacca Agnieszka Holland. Un film scomodo e giusto, che racconta – in un potente bianco e nero, e con una durezza a tratti difficile da sostenere – il dramma dei migranti che si affacciano all’Europa (in questo caso dal confine tra Bielorussia e Polonia) cercando un’accoglienza che i governi hanno dimenticato, e una solidarietà di cui solo i singoli individui, spesso illegalmente, sembrano essere capaci.

Anche nel 2024, inoltre, come ormai tradizione, si rinnova la collaborazione tra il Trieste Film Festival e il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), che ancora una volta ha scelto il palcoscenico del Politeama Rossetti per premiare, all’inizio del nuovo anno, i migliori titoli usciti nelle sale nell’anno appena trascorso.

Due i riconoscimenti, al miglior film italiano e al miglior film internazionale: tra gli italiani, a “imporsi” come il più votato nel referendum promosso dal Sindacato tra tutti i propri soci è stato RAPITO di Marco Bellocchio, già premiato nel 2020 per Il traditore.

PACIFICTION di Albert Serra è invece il miglior film in assoluto fra tutti quelli distribuiti in sala nel nostro Paese nel corso del 2023. In questo caso a votare è stata la commissione incaricata di segnalare i Film della Critica (28 quelli di quest’anno), composta da Pedro Armocida, Paola Casella, Massimo Causo, Adriano De Grandis, Francesco Di Pace, Fabio Ferzetti, Beatrice Fiorentino, Federico Gironi, Roberto Manassero, Raffaele Meale, Paolo Mereghetti, Anna Maria Pasetti, Cristiana Paternò, Giulio Sangiorgio, Sergio Sozzo.

Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il Trieste Film Festival è il primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale: da oltre trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”.

Tutte le informazioni sul sito www.triestefilmfestival.it

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