Pericolosamente vicini di Andreas Pichler: il genere umano contro gli orsi, alla fine perde

0

Pericolosamente vicini

Un genere umano sempre più ossessionato da ogni tipo di paura e l’orso reintrodotto in Trentino che fa una vittima scatena la fobia irrazionale. “Pericolosamente vicini” di Andreas Pichler ne registra tutte le caratteristiche

Andreas Pichler (The Milk System, Teorema Venezia), lucidissimo regista, ci regala un’altra opera in forma di documentario, ma le categorie stanno un po’ strette alla forma cinema, quando esce così pura.

In effetti, Pichler ha un metodo di lavoro che ricorda il grande Frederick Wiseman: uno sguardo della macchina da presa che raccoglie dati, testimonianze, associandoli per lasciare allo spettatore la fatica di tirare le conclusioni, senza conclusioni scontate.

Sono sicuro allora che dopo la visione di questo bellissimo Pericolosamente vicini la tentazione di alcuni sarà quello di schierarsi da una parte e dall’altra; vale a dire da un lato ci sarà chi è favorevole a una convivenza dell’uomo con animali selvatici, mentre dall’altro lato ci saranno i fan dell’antropizzazione selvaggia, falsi amanti della Natura. Tanto che alla fine del film si fa riferimento al mondo degli animali disneyano; se vogliamo questo tipo di mondo, beh, ci aspetta una evoluzione già prefissata dal bieco transumanesimo, che ci porta ad essere solo dei corpi controllati al 100% da un sistema che sta eliminando ogni forma di vita naturale, con l’illusione della tecnologia…

E gli animali, quelli selvatici, nella fauna mondiale, secondo alcuni dati, sono ormai meno del 10% della fauna complessiva. Quelli domestici hanno subito lo stesso destino della specie umana “tecnologizzata”…

Gli animali di tutti i tipi sono stati cacciati, uccisi, eliminati fino all’estinzione. Questo riguarda sia gli animali terrestri che quelli di mare…

Eppure continuiamo a far finta di nulla, a urlare che “vogliamo fuori dalle palle lupi ed orsi” come si dice in una triste scena del film… E tutti dietro, la folla inferocita che vuole giustizia, perché la morte di Andrea Papi vale molto di più di quella di un animale…

Ma in fondo non è solo questo. Il povero Andrea Papi è stato ucciso da un’orsa, ma quanti animali vengono uccisi ogni giorno soltanto nelle strade, investiti dal traffico automobilistico? Non hanno alcuna voce questi animali… meno ancora di quella degli animali di allevamento, la cui esistenza dipende solo dal valore monetario…

Figuriamoci allora una operazione di reintroduzione di orsi in Trentino, dopo che sono scomparsi grazie all’uomo, che reazione potrà avere…

Reazione di indifferenza, irresponsabilità, fino a quando ci scappa il morto, ed allora si cercano i responsabili. E chi sono i responsabili?

A vederla così fa proprio ridere. La responsabilità è sempre dell’uomo, anche quando protesta e vuole giustizia per quell’unico morto, vittima di un’orsa che non può certo comportarsi che da orsa, da animale selvatico.

Nel documentario le guardie forestali sono i protagonisti più attendibili. Essi stessi dichiarano di trovarsi tra l’incudine ed il martello: tra animalisti che vogliono difendere un animale a tutti i costi, senza rendersi conto di tutti i vari aspetti e la popolazione solidale con la voglia di giustizia per la morte di Andrea Papi, popolazione peraltro composta anche da allevatori che hanno subito la perdita di vari capi di bestiame…

Insomma, Pericolosamente vicini registra una situazione molto complessa, dove però si evince chiaramente che l’unica responsabilità che la specie umana dovrebbe sentire urgente è quella del futuro della propria specie…

Siamo una specie che vuole abbracciare la Natura o una specie che pensa di rifugiarsi in un mondo di plastica alla Walt Disney, dove gli unici orsetti sono solo quelli di pezza che ci regalano da bambini?

Quando crescerà veramente la specie umana? Quando sarà in grado di prendersi anche la responsabilità di intervenire sul territorio, di modificare la Natura, salvo poi neanche accettare che tali modifiche possono ritorcersi contro?

In Pericolosamente vicini, grazie alla ricostruzioni delle immagini di orso, riusciamo perfettamente a cogliere lo stupore di fronte alla bellezza di questa creatura. E il primo comandamento che è il rispetto della foresta, di qualsiasi elemento naturale. Le leggi della Natura non permettono fraintendimenti e se un orso incrocerà la nostra vita, forse solo accettando questi principi saremo in grado di affrontarlo.

SINOSSI: In nessun altro luogo al mondo orsi e uomini vivono così vicini come in Trentino. Ma con l’aumento degli orsi, aumentano anche gli incontri pericolosi tra umani e animali. Un team di 20 persone, tra forestali e veterinari, è incaricato di proteggere sia gli esseri umani che gli orsi, un compito cruciale e delicato.

Durante la Pasqua del 2023 il corpo senza vita del ventiseienne Andrea Papi viene ritrovato nella foresta. Subito si fa strada un triste sospetto: Papi è stato ucciso dall’orso JJ4. È la prima morte causata da un animale selvatico in Europa Centrale nella storia recente. Mentre i forestali cercano di catturare l’orso “problematico” JJ4, il conflitto tra attivisti per i diritti degli animali e oppositori degli orsi esplode. Questo evento drammatico solleva domande cruciali: JJ4 dovrebbe essere abbattuto? Come gestire il ritorno dei grandi predatori nelle nostre foreste? Quando un orso diventa un animale “problematico”? E, infine, a chi appartengono realmente la foresta e la natura?

Lascia un commento