True Mothers di Naomi Kawase, la Natura punta sempre alla vita

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True Mothers

True Mothers di Naomi Kawase, la Natura punta sempre alla vita. E quanto è vitale la Natura in una coppia di giovani ragazzi…

True Mothers di Naomi Kawase, la Natura punta sempre alla vita. E quanto è vitale la Natura in una coppia di giovani ragazzi…

Può la Natura che anela alla vita fermarsi, essere bloccata dalle regole, le istituzioni umane che derivano dalla cultura della non Natura delle cose?

Il film della Kawase è una chiara opposizione tra stato di Natura e società umana fondata su tutto ciò che è artificiale, senza però accorgersi che gli stessi genitori che, da educatori, vogliono togliere il cellulare ai loro figli, sono comunque schiavi e servi di tutte le regole della società.

Il paesaggio filmato da Kawase quindi si alterna per forza maggiore tra il paesaggio naturale, i raggi di luce solare che brillano con un gioco delle dita chiuse a cerchio, il mare, gli alberi, i boschi, il fruscio del vento e poi tanto, tanto mare ovunque, un mare definito “unico”, “uno solo” in un dialogo.

Questa bellezza naturale si scontra con la bellezza cupa, perversa dei grattacieli altissimi, laddove è proprio l’altezza a indicare il grado di benessere di una famiglia: “se siete al 30mo piano, dovete essere ricchi” si dice in un altro dialogo che riguarda l’equivoco di un comportamento tipico dei bambini in età di asilo, quello dei dispetti e di giocare con la verità e la menzogna, mettendo in crisi genitori e scuola.

Anche in questo preambolo, Kawase sottolinea la spontaneità imprevedibile della natura innocente dei bambini, prima della più definitiva educazione, e dall’altra parte l’istituzione famigliare e quella scolastica che si impegnano nei loro ruoli rispettivi, secondo le regole più aggiornate del sistema sociale.

In questa ultima ottica, l’associazione che si occupa delle adozioni definisce le sue regole ferree, come quella molto significativa delle dimissioni dal lavoro del genitore che si occuperà del bambino: non accettando questa regola non si potrà ottenere l’adozione…

Di fronte a tante regole, invece i due adolescenti si incontrano, si amano spontaneamente, senza pensare a nessuna regola… Per questo poi Hikari (Aju Makita) dovrà lasciare la famiglia, in quanto la frattura tra il mondo delle regole del sistema e quello naturale dell’amore è insanabile.

La bellezza del film sta proprio in questa acquisita consapevolezza con Hikari che infrange le regole e va alla ricerca del figlio ed un finale che si piega all’utopia dell’amore.

True mothers è un’opera davvero necessaria in epoche di facili derive… perché le vite delle persone sono fatte di Natura, del suo senso profondo e spirituale, e non di codici collettivi da rispettare, che finiscono col danneggiare gli individui, rendendoli dei numeri senz’anima. La Natura potente forse non vincerà sempre, ma la sua forza consiste proprio nel numero dei suoi tentativi di resistenza e la storia di Hikari è una resistenza della Natura contro la disumanità della società, da parte di una delle “true mothers”, di quelle donne che sono eccezionali madri di Natura.

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