Per i bambini del Donbass di Maya Nogradi e Luca Belardi

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Per i bambini del Donbass di Maya Nogradi e Luca Belardi

Per i bambini del Donbass

“Per i bambini del Donbass”, della documentarista ungherese Maya Nogradi e del regista italiano Luca Belardi, racconta il destino dei bambini della regione, vittime di una guerra ingiusta e disumana che ha causato la morte di migliaia di civili

Per i bambini del Donbass è un documentario senza tanti fronzoli. Si ha un certo disagio a presentarlo o illustrarlo in chiave “artistica”, quando alla fine le testimonianze dirette offerte dai corpi stessi dei vari protagonisti parlano da sole…

C’è poco da aggiungere al fatto che nel secondo millennio quando si parla di progresso, tecnologie e quant’altro, una popolazione si trovi in una situazione allucinante e tutto ciò nel totale silenzio dei media: proprio questo è l’elemento più importante di riflessione, poiché un documentario come questo è come una pagliuzza in un pagliaio e questo pagliaio è stato costruito da chi voleva condannare all’oblìo e nascondere realtà che risveglierebbero gran parte della popolazione anestetizzata dai media corrotti disinformatori.

In questo caso la bellezza dei vari protagonisti si scontra con l’orrore a cui sono stati sottoposti vittime ed anche carnefici, perché quei soldati mercenari o solo condizionati e manipolati sono caduti nella stessa trappola. E forse questi ultimi sono ancora meno in grado di sottrarsi all’orrore. Come un ragazzo che testimonia l’orrore di un lavoro che consiste nel prelevare i corpi maciullati dalle granate esplosive, queste ultime più volte descritte come sempre più “tecnologicamente” distruttive: come se non bastasse già il degrado stesso di un’arma convenzionale, c’è pure quella più “avanzata”, come del resto illustra la storia dell’evoluzione grottesca dei vari armamenti.

Il documentario arriva in un momento in cui occorre far chiarezza sui recenti sviluppi della guerra in quella zona. Mentre i media mainstream continuano a strombazzare una verità parziale, questo documentario è una boccata di ossigeno che costringerà, si spera, tanti superficiali giudizi ad essere riveduti e corretti. Parlano, purtroppo, i morti che dal 2014 hanno insaguinato questa terra e soprattutto rovinato l’innocenza e il futuro dei bambini come si dice chiaramente nel documentario.

Perché in questo momento occorre opporsi in primis alla informazione pilotata che procede dritto verso i suoi obiettivi. Pensate un poco cosa ci risponderebbero questi protagonisti del documentario sull’attuale situazione. Magari considererebbero come atteso un intervento armato, anche quello sottolineato dal buonismo internazionale, per approfondire una questione ormai vecchia di anni. 

Siamo sicuri che i russi stiano scalpitando per espandere il loro territorio, quando dopo la caduta del muro di Berlino quasi tutti i paesi del’ex blocco sovietico sono finiti nelle grinfie della Nato? 

Il documentario di Nogradi e Belardi riesce perfino a sorvolare sulle questioni politiche. In effetti, quando siamo in presenza di tali orrori, ha senso chiedersi quali siano gli schieramenti? Qui occorre subito far cessare la follia delle armi, perché non si può giocare con la vita di migliaia di persone innocenti. Nessuno ha il diritto di stare in quel territorio per sparare una pallottola o delle granate. 

I nostri bambini non possono continuare a vedere questo terribile spettacolo di morte.

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