“CHE GREEN Pasticcio!”, la serie web tv di Francesco Azzini sulla farsa “covid19”
andrea caramanna 27 Maggio 2022 0Francesco Azzini, autore di cortomobile, il cinema più piccolo del mondo, ha realizzato la serie web TV “CHE GREEN Pasticcio!” sulla farsa della pandemia “covid19”
Autori allineati al regime... molti... Artisti disallineati che di fronte alla pantomima della dittatura sanitaria trovano quella forza espressiva che scaturisce dalla verità che si palesa tra la montagna di varie bugie? Pochi...ssimi!
Il disastro dunque di quella risorsa che si credeva abbastanza viva, ovvero la capacità di ribellione tipica del vero artista... Invece ci troviamo sempre più di fronte a masse di artisti che ripetono a pappagallo i vari leit motiv della propaganda. Ma, ancora più grave, gli artisti più sostenuti sono proprio quelli creati dal sistema e mantenuti ai vertici della popolarità. Da qui l'equazione che la fama è uguale alla bravura e al talento...
L'idea semplice di Francesco Azzini, ma che, come abbiamo intuito, visto la situazione generale, non è venuta a nessuno, è quella di cogliere gli aspetti surreali del comportamento umano ed in particolare di chi non si è piegato alla narrazione mainstream... Ma anche la popolazione che si è piegata è oggetto ormai di scherno da parte di altri artisti marginali, attraverso disegni, fumetti, battute fulminanti che spesso attraversano i social.
Il "green pasticcio" è una piccola serie di corti dedicati allo stesso tema, ovvero come il lasciapassare verde del regime possa condizionare la vita delle persone e in primo luogo quella di chi lo rifiuta.
Andiamoli a vedere uno a uno. Ecco la scheda che accompagna il primo episodio, intitolato "Le super regole del gioco" e presenta la serie:
"Le super regole del gioco" è il primo episodio della serie web TV "CHE GREEN PASTICCIO"...green e veloce! Non è una serie di cucina e nemmeno ambientalista. Il protagonista della serie è un lavoratore "momentaneamente" a casa: è stato sospeso dal lavoro grazie al decreto governativo di Draghi. La televisione lo definirebbe un "No vax". In realtà è un lavoratore senza green pass che in questa puntata analizza tutte le opzioni di vita regolate dal super green pass rafforzato in vigore dal 1 febbraio 2022. Qualcuno o la sua mente gli suggerisce allora di andare a beccarsi il famigerato COVID-19 direttamente alla fonte... Riuscirà la mente a plasmare questo cervello disoccupato "momentaneamente"? Guardatevelo!
Il primo episodio gioca chiaramente sulla parola "super" già nel titolo: dal super green pass derivano "super regole"... La burocrazia del regime non teme di essere sbertucciata da una popolazione che arriva a bersi l'ennesima versione di lasciapassare, ovvero quello "super". Il nostro protagonista legge l'articolo surreale sul giornale di regime La Repubblica: si avverte la nota surreale di fronte alla situazione paradossale descritta, cosa si può fare e cosa no... le indicazioni del regime che con uno strumento spacciato come tutela della salute finisce per cancellare ogni tipo di libertà e soprattutto quella di chi ha deciso di non inocularsi... Non resta che procurarsi il lasciapassare attraverso l'agognato contagio e il chupa chups del bambino infetto da leccare è una straordinaria idea comica... Al nostro protagonista non resta che ipotizzare anche un gesto del genere pur di continuare a "vivere"...
Gli interni della serie sono sempre essenziali e ricordano molto i paradossi cari al duo Ciprì e Maresco in Cinico Tv, anche se Azzini non ha fatto delle scelte estetiche più estreme, forse anche per riprodurre una scena analoga che potrebbe svolgersi tranquillamente e con gli stessi dialoghi in una casa qualunque o all'interno di un locale pubblico o privato durante la fantomatica pandemia del green pasticcio.
Nel secondo episodio, intitolato "Un caffè particolare" il nostro protagonista ricorre allo stratagemma di indossare una divisa: questo potrebbe garantirgli di uscire ed entrare a prendere un caffè al bar senza che gli venga chiesto il green pass...
La situazione è abbastanza ridicola, all'interno del bar l'unico cliente, un giovane, e chi serve dietro il bancone sembrano del tutto strafottenti e neanche si giurerebbe sull'impressione fatta dall'uniforme. Sta di fatto che lo stratagemma funziona e non viene chiesto neanche di pagare il caffè...
Nel terzo episodio "Tutti al cinema" ci sono riferimenti a "Speranza", il ministro e "Figliuolo", il generale, che come nomi comuni vanno bene lo stesso... Ma il nostro protagonista che specifica le cause della sua situazione, non è certo vittima della sua incredulità nei confronti dei citati personaggi del regime. Si percepisce, infatti, chiaramente, come la situazione sia derivata dalla quasi totale adesione di una popolazione che si è fatta ingannare totalmente. Chi non ha subito l'inganno forse è ancora più sorpreso di come si possa essere arrivati a quel punto... Non poter più entrare neanche al cinema, tanto che per ulteriore ironia... la voce fuori campo nella sua spietata osservazione delle cose recita: "mi sa che il cinema lo vedi solo in foto"... Il che non è solo un modo di dire... Viene scattata una foto "ricordo" di fronte la locandina dell'ultimo film di Pieraccioni Il sesso degli angeli...
Infine, il quarto episodio, POSTE ITALIANE VS PENSIONATI, in un'unica breve scena che sintetizza ancora una volta l'assurdità del green pass: in questo caso chi non ha ceduto e vuole introdursi alle poste dovrebbe fare pure un tampone che costerebbe più di una raccomandata... Ma pensiamo ai pensionati... con la minima! Già, al peggio non c'è fine. I poveri pensionati che prendono la pensione alle poste, come faranno?
CHE GREEN Pasticcio!
Da un'idea di "Marcelo" Marchese, la serie è prodotta da CORTOMOBILE Cine TV ed è diretta, scritta ed interpretata da F. Azzini. Un grazie particolare a Zeljka Belusic per il titolo del format! Grazie a Silvia Udovicic e Mondo Parallelo (Mary Azzini). La serie è girata in HD, formato 16:9 che viene ribaltato in 9:16 per i cineminuti pubblicati sul canale degli #Shorts su Youtube.