The Plane di Jean-François Richet, adrenalina con verità dietro l’angolo?
The Plane di Jean-François Richet, adrenalina con verità dietro l’angolo su compagnie aeree e isole abbandonate?
Dalla scheda stampa:
Gerard Butler torna al cinema nell’adrenalinico action movie The Plane, questa volta nei panni di un coraggioso pilota che per salvare i suoi passeggeri da una violenta tempesta, effettua un rischioso atterraggio d’emergenza su una remota isola delle Filippine. I superstiti dovranno però affrontare una nuova minaccia: degli spregiudicati guerriglieri indipendentisti che vivono in quelle terre. Il gruppo viene infatti rapito e sarà compito del comandante Brodie Torrance proteggere i sopravvissuti presi in ostaggio e portarli in salvo. Ad affiancarlo in questa missione impossibile, troverà un ex Marine e legione straniera (Mike Colter, il celebre ‘Luke Cage’ dell’Universo Marvel) in arresto che era a bordo dell’aereo scortato dall’FBI. A dirigerli, il regista francese Jean-François Richet, Premio César per il dittico con protagonista Vincent Cassel, Nemico pubblico N. 1 – L’istinto di morte e Nemico pubblico N. 1 – L’ora della fuga. Nel cast anche Daniella Pineda (Jurassic World – Il dominio), Yoson An (Mulan) e Tony Goldwyn (Divergent, Scandal).
The Plane arriverà nelle sale italiane a partire dal 25 gennaio 2023 distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy.
Sono tanti gli aspetti che nel film rimandano a situazioni reali. La prima osservazione va alla sicurezza aerea, dominata più dal risparmio di una manciata di litri di carburante, mentre le previsioni, anche quelle più precise vengono tranquillamente bypassate…
Si tratta soltanto della notazione di un qualunque blockbuster o è una accusa da prendere seriamente? Se il cinema serve a qualcosa, va bene anche così. Troppo facile considerare questo film diretto da Jean-François Richet come superficiale e poco credibile nello svolgimento… soprattutto nella seconda parte quando il comandante fa il comandante eroe che deve a tutti i costi salvare il suo equipaggio del quale si sente responsabile come il buon padre di famiglia…
Tutta questa fuffa ripetuta in centinaia di film non interessa minimamente lo spettatore più attento che dovrebbe invece percepire come The Planet immagina e probabilmente registra solo un dato di fatto, vale a dire che il nostro mondo si basa su una serie di ipocrite vetrine.
La sicurezza della compagnia aerea è gestita da un gruppo mercenario armato che è in grado di assaltare in pochi minuti un’isola di pericolosi pirati. Isola della quale non frega un accidente a nessuno, neanche alle istituzioni filippine che preferiscono lasciare ai criminali campo libero, nei rapimenti con riscatto dei malcapitati.
I vari personaggi, pochissimo caratterizzati dal punto di vista attoriale, diventano una vera e propria lista di corpi di scambio… buoni per qualsiasi tipo di ricatto.
Lo spettatore può immedesimarsi con questi corpi, che non sono in grado di fare un bel niente e per alcuni minuti The Plane e il recente Triangle of Sadness si incrociano. Sono i superstiti che senza lo smartphone diventano isterici e non sono neanche in grado di stare al sole alcune ore perché rischiano di bruciarsi e morire assetati, hanno insomma bisogno di tutto per sopravvivere…
Metafora dei nostri tempi e forse di sempre, in cui l’uomo medio è un perfetto buono a nulla, una pecorella che aspetta solo ordini, da quando esce di casa a cosa deve fare al lavoro o come si deve comportare se c’è un incidente… non parliamo di una pandemia… E non parliamo di una minima autonomia… di qualsiasi tipo…
Ed ecco che servono alla narrazione (e ben venga, perché rende consapevoli di una realtà e non della fantasia filmica) questi personaggi armati fino ai denti o comunque cinici quanto basta per sopravvivere facendo fuori il nemico.
Non è solo la legge della giungla… è la constatazione che ogni livello di civiltà svanisce in quanto i soliti noti sono pronti a prevaricare uccidendo e derubando… Del resto se da una parte c’è proprio un criminale tra gli eroi, Louis Gaspare (Mike Colter), dall’altra parte lo stesso comandante Brodie Torrance (Gerard Butler) non è uno stinco di santo come viene rivelato, essendo pure stato “defenestrato” dalla compagnia aerea su rotte del sud est asiatico per comportamento non proprio apppropriato contro un passeggero e per alzare un po’ troppo il gomito da buon scozzese…
Lo sfondo più interessante è dunque questo, un mondo in cui la vita delle persone “normali” è decisa da altri poteri, ma laddove conta solo la spregiudicatezza, il cinismo e soprattutto il denaro e le armi più sofisticate…
In fondo The Plane non è neanche il classico disaster movie, ma molto altro a guardare più sotto la superficie apparente e muscolosa del classico action movie.