Plandemic 3: Il grande risveglio di Mikki Willis, dalla consapevolezza alla speranza per il futuro

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Plandemic 3

Mikki Willis con Plandemic 3 guarda al futuro, nonostante la minaccia dei piani criminali delle élite globaliste…

Mikki Willis approda al terzo capitolo di Plandemic, quello che risulta più “rasserenante”, rispetto ai primi due documentari, laddove il primo può essere considerato come il film più censurato negli ultimi 3 anni…

Proprio il passaggio di questi 3 anni sembra aver cambiato qualcosa nella consapevolezza di una parte della popolazione. E questo non è solo un dettaglio come vedremo, nell’approfondimento dell’analisi politica che fa Willis.

La parte che riguarda il World Economic Forum, Klaus Schwab, Trudeau, Fauci, risulta abbastanza deja vu, anche se mi rendo conto che ancora per molti potrebbero perfino essere nomi nuovi. Ma la sensazione è che chi voleva vedere ha già visto e ha soprattutto conosciuto certi personaggi negli ultimi mesi… Anche se Fauci non è proprio nuovo, visto il suo coinvolgimento ai tempi dell’AIDS, causando la morte di milioni di persone con il famigerato farmaco che doveva salvare i presunti infetti del virus, parliamo dell’AZT o zidovudina, il cui trattamento ha invece finito per ucciderne a centinaia di migliaia… E la madre di Willis, morta a 58 anni per terapie antitumorali molto tossiche…

Plandemic 3  si basa innanzi tutto sull’analisi politica di George Edward Griffin, tanto che alla fine Willis inserisce una didascalia in suo onore per rispettare la sua eredità di pensiero. Griffin ha attualmente 91 anni, è una delle figure più importanti del pensiero politico del Novecento, fine analista delle dinamiche di comunicazione e soprattutto grande conoscitore del sistema politico basato sulla collettivizzazione, ovvero i vari socialismo, comunismo, fascismo, nazismo, ecc.

Se andate a cercare qualcosa su Griffin in rete, troverete però il solito trattamento riservato dal sistema al  pensiero dissidente… Griffin su Wikipedia viene definito, come spesso capita, teorico della cospirazione… Insomma, chi controlla la rete attraverso i milioni di siti e le indicizzazioni di ricerca controllate, non rinuncia a coprirsi per l’ennesima volta di ridicolo. Come aver dato del vecchio  rincoglionito a Montagnier…

Peccato che le analisi e la competenza di Griffin dimostrano non solo che è stato in grado di prevedere il futuro, non fosse altro che Willis ricorre proprio ad un espediente anche visionario, laddove riprende tutta la discussione di Griffin sulla teoria comunista e la pratica della rivoluzione, un documentario proiettato in una sala immaginaria dove il pubblico segue con particolare interesse le analisi che dovevano riguardare la storia del Novecento, ma i cui sviluppi già previsti da Griffin, riportano a considerare il suo “antico” discorso come qualcosa di attualissimo. Tanto che trasferitosi nel presente il Griffin di oggi confessa che mai avrebbe immaginato che le sue stesse parole avrebbero risuonato così forte ai nostri giorni… Se il processo di consapevolezza cresce e si fa avanti, solo così otterremo la vittoria… E nel frattempo sono passati 50 anni da quel discorso di Griffin che oggi ammette di essere schockato da risentire quelle sue stesse parole e conferma che adesso ci troviamo in una fase di transizione…

Plandemic forse basa tutta la sua analisi e spiegazione dei fatti degli ultimi decenni su una sorta di guerra silenziosa portata avanti sul piano ideologico dal comunismo… Certo in Cina è stato fatto di tutto e ad oggi è l’avamposto più preoccupante del pensiero collettivista, ma come mai non si parla di Russia? Come mai non c’è un cenno alla guerra in Ucraina? Come mai non si parla di NATO?

Insomma, in Plandemic c’è una visione troppo legata al punto di vista del popolo USA, mentra in altre parti del mondo sono decine e decine le popolazioni in varie nazioni a soffrire della politica globalista portata avanti dal deep state USA… Forse Trump è stata una lieve pausa, ma Trump è stato anche il presidente che ha sostenuto la vaccinazione di massa…

Resta il fatto che le varie agende globaliste si portano avanti attraverso movimenti apparentemente di lotta per la libertà come quella per i neri, si parla anche di Black Lives Matter, di educazione a scuola per distruggere il vocabolario delle identità sessuali e soprattutto l’istituzione famigliare che perfino il Manifesto di Marx si era proposto di distruggere.

Che i globalisti abbiano sposato il sistema di controllo e dominio basato sul totalitarismo è ormai fin troppo chiaro… Le parole servono a poco quando la principale evidenza è difendersi dalle continue manipolazioni. 

Tra le speranze quella che comunque i totalitarismi alla fine di solito crollano e che basta un 15% della popolazione per mettere in crisi qualsiasi tendenza a costruire regimi autoritari come quello in cui stiamo vivendo sotto le false apparenze di democrazia, anche di questo si parla nel documentario riportando il vivace testamento di pensatori come Socrate, Platone e Aristotele.

Un grazie infinito al gruppo Detoxed che ci permette di vedere più comodamente il documentario con i preziosi sottotitoli in italiano.

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