Live to 100: Secrets of the blue zones – Zone blu: i segreti della longevità di Dan Buettner

0

Live to 100

I segreti delle zone blu, popolate da centenari, svelate da Dan Buettner in un documentario prezioso con la regia di Clay Jeter

Se andate a cercare il termine “zona blu” scoprirete che si tratta proprio di una indicazione precisa, data a quelle comunità umane in cui sia rilevante la presenza di centenari.

Da wikipedia: “Il concetto è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su Experimental Gerontology il loro studio demografico sulla longevità umana, che identifica la provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Gli studiosi, per procedere nel lavoro, tracciavano sulla mappa delle serie di cerchi concentrici blu che indicavano le zone con la più alta longevità, da qui il termine “zona blu“. Dan Buettner ha identificato come fulcro di longevità nel mondo, offrendo a sostegno dati empirici e osservazioni in prima persona, l’isola di Okinawa (Giappone); l’Ogliastra (Sardegna, Italia); Nicoya (Costa Rica), Icaria (Grecia) e la comunità di avventisti di Loma Linda, in California“.

Il documentario uscito su Netflix è il resoconto di Buettner nelle varie comunità. Grazie alla sua curiosità abbiamo un documento prezioso che va a individuare le principali caratteristiche delle comunità visitate. Si passa poi a cercare di valutare se esista un filo rosso e questo è il principale obiettivo di Buettner, poiché una volta caratterizzata la dimensione “vitale” dei centenari si occupa attivamente di fondare nuove comunità soprattutto negli Stati Uniti, dove la situazione della salute è tra le più compromesse…

Niente di nuovo, senz’altro, ma nel documentario Buettner mette in evidenza l’aspetto multifattoriale. Non si tratta solo dell’alimentazione genuina e prevalentemente vegetale, ricca di fibre, ma anche capace di gustarsi un vino fatto come ai tempi di Cristo, nel caso unico di Icaria, ma delle relazioni tra persone, dell’importanza della famiglia, della convivenza tra giovani ed anziani, della attività fisica quotidiana, di un obiettivo di vita, una missione, che tutti dovrebbero avere…

Il documentario di Buettner è quindi un vero e proprio passo in avanti nella ricerca che si è fatta in questi ultimi decenni, improntata spesso alla confusione del mainstream che strombazza il nuovo farmaco di turno che promette di guarire l’ennesima malattia letale.

Ma la salute generale della popolazione umana invece regredisce, soltanto perché non si guarda prima di tutto alla salute, ma alla malattia.

In questo senso le istituzioni del Costa Rica sono importanti per dimostrare questo importante concetto: che prima della malattia si deve pensare alla salute e quei governi che attivamente preparano risorse per la salute sono gli unici illuminati dal buon senso.

La situazione delle zone blu mostra che la situazione ambientale, seppur importante, non è l’unica, la prova fondamentale è Loma Linda che non si trova in cima a qualche montagna, ma in California. Ma del resto già da tempo la comunità degli avventisti è temuta da tutti gli speculatori di Big Pharma.

Del resto se fai prevenzione addio farmaci… Il documentario di Buettner lo dimostra in pieno, quando chiede informazioni sui sistemi sanitari, ma più che altro su quali regole seguono gli appartenenti alle varie comunità, che utilizzano anche molti rimedi naturali, a parte che è il semplice cibo ad essere anche un “medicinale” come suggeriva Ippocrate: “Fa che il cibo sia la tua medicina”… Quindi niente farmaci sintetici…

La regia di Clay Jeter accompagna il cammino di Buettner e raccoglie un’insieme di immagini potenti come la centenaria di Okinawa che balla o il cowboy Ramiro del Costa Rica, scambiato all’inizio per un settantenne…

La parte finale è dedicata ai progetti e prende spunto dalla situazione di Singapore, c’è anche la preoccupazione che le zone blu scompaiano sotto la velenosa spinta delle peggiori abitudini occidentali, lo stress, il fast food.

Singapore è uno dei pochi esempi in cui si sta tentando di affrontare il problema della popolazione che invecchia con tassi di natalità sempre più scarsi. Un problema immenso e che forse non riguarda solo gli anziani, ma tutta la società, laddove i pericoli del futuro dovrebbero essere affrontati oggi perché non c’è più tempo per cambiare strada.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *