“Improvvisamente, un uomo nella notte” (The Nightcomers) (G.B. 1971), Michael Winner
Per la prima volta in Italia, ritrovato nel suo formato corretto cinematografico originale e da nuovo master, il “prequel” di “Giro di vite” di Henry James diretto in Inghilterra da Michael Winner nel 1971. Uno dei film più sommersi con Marlon Brando
Apparentemente un prequel di “Suspense”(The Innocents) , che a sua volta era basato sul classico melodramma gotico di Henry James “Il Giro di vite”, “Improvvisamente, un uomo nella notte”(The Nightcomers nel titolo italiano), vede il famoso regista britannico Michael Winner provare qualcosa di diverso, vale a dire un film in costume imperniato su di una relazione sadomaso tra un servitore irlandese e l’insegnante/tata di due privilegiati orfani.
Dopo la morte dei loro genitori, Flora e Miles vengono lasciati alle cure della repressa e arrazzante governante Miss Jessel (Beacham) e della anzianotta governante Mrs Grose (Thora Hurd). Tuttavia, è in qualche modo il perverso e manipolatore Peter Quint (Brando), il giardiniere della magione, che sembra avere la maggiore influenza sui bambini in assenza dei genitori. In effetti il nuovo tutore dei bambini, uno zio con base a Londra interpretato da Harry Andrews, si rifiuta di dire loro cosa è realmente successo ai loro genitori, e continua semplicemente a pagare per il loro mantenimento da lontano.
Un po’ come i bambini sotto la sua custodia, la signorina Jessel si ritrova rapita dal carisma di Quint, ma in qualche modo respinta dalle sue opinioni e inclinazioni sessuali, quelle che gli piace praticare su di lei, inclusa una porzione di rapporti sessuali piuttosto rudi, orientati al sadomaso. Quando Miles assiste accidentalmente ad alcuni di questi giochi sessuali, in seguito tenta di ricreare ciò che ha visto con sua sorella – una scena molto audace a cui assistere, ancor più in questo periodo post di caccia alle streghe. Oltre alla chiara sessualizzazione dei ragazzini, la cosa più scioccante è stato il vedere la dimensione della cintura di Quint: è larga quanto l’ego del personaggio e di Marlon Brando.
In effetti i bambini diventano sempre più ossessionati dalla strana storia d’amore tra Quint e la loro insegnante, e vogliono vedere i due stare insieme in modo permanente. È questa ossessione che alla fine porta i bambini da burloni abbastanza innocui, a trafficanti di assassinii.