Sound of Freedom, 4 risate a proposito delle prime recensioni che parlano di Qanon e teoria della cospirazione

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Sound of Freedom

Il colpo basso di molte recensioni contro “Sound of Freedom”, il film che accusa la pedofilia globale: associarlo a teorie della cospirazione senza portare una sola prova a sostegno

Primo fatto: Sound of Freedom sta ottenendo incassi non previsti nella classifica del box office, tanto da stare ai piani alti della classifica. Cosicché sono arrivati subito articoli e recensioni che lo attaccano. La cosa più disdicevole è che cercano di negare che la pedofilia e il traffico di bambini non siano profondamente radicati anche ad Hollywood e che esistano poteri forti che fanno di tutto per coprire questo crimine che ha numeri giganteschi laddove tutti i governi dovrebbero fissare come priorità assoluta l’azione di bloccare i soggetti sia in alto che in basso coinvolti in questo misero sistema di sfruttamento sessuale e di organi…

C’è da inorridire di fronte alle recensioni che parlano di teorie della cospirazione, che si permettono finanche di lanciare accuse contro Tim Ballard, di associare il film ai movimenti religiosi di destra – dove sarebbe il male? – laddove questi movimenti si auspicano una risposta contro il traffico di bambini. E ancora citano Qanon, l’immancabile storiella delle famose goccioline, di agenti “sovversivi” che lavorano segretamente contro le istituzioni “democratiche”. E poi si aggiungono altre idee di appartenenza al complottismo soprattutto quando si parla di adrenocromo…

Ho selezionato alcuni brani significativi contenuti nelle recensioni del mainstream.

Iniziamo con Variety, che pur parlandone abbastanza bene ad un certo punto afferma: “... il film potrebbe essere visto come adiacente alla paranoia dell’alt-right che era stata originariamente alimentata da 4Chan e QAnon: la teoria del complotto sullo scandalo pedofilo “pizzagate” di Washington, DC come copertura per un giro di pedofili, che si estende nella più ampia teoria del complotto che dice che l’intera cultura del liberalismo è un racket per proteggere e coprire una cabala di pedofili.  

Tutto ciò, sia chiaro, è una folle assurdità. Tuttavia, supponiamo che, come me, tu non sia un teorico della cospirazione fondamentalista di destra alla ricerca di un film di suspense cupo e basato sulla fede da vedere durante il fine settimana di vacanza. (Il film inizia il 4 luglio.) Anche allora, non è necessario avere convinzioni estreme per vivere “Sound of Freedom” come un film avvincente che fa luce su uno degli orrori criminali cruciali del nostro tempo, tema evitato da Hollywood“.

Quindi esiste uno scandalo della pedofilia, esistono prove di un sistema che rapisce bambini per utilizzarli per sesso e traffico di organi, ma che volete… non è il caso che un film approfondisca o soltanto ce lo ricordi…
Andiamo avanti…

Hollywood Reporter… indovinate… Recensione non pervenuta, beh a voler pensar male chissà ci si azzecca!

Andiamo avanti con The Guardian, che gioca sull’ironia, ma colpisce pesante riducendo il film a uno sponsor dei suoi autori… Sponsor? Ma stiamo scherzando? Ed in più negando lo stesso scandalo pedofilo “pizzagate”, Caviezel avrebbe detto falsità proprio su pizzagate, ah sì e quali sono queste falsità? C’è pure un riferimento a Qanon con tanto di link ad altro articolo…:

Caviezel lo ha salvato per le sue apparizioni sui media promozionali , come un recente passaggio allo show di Steve Bannon War Room sul canale di streaming Lindell TV del proprietario di MyPillow Mike Lindell. Nel corso della loro intervista, ha trasmesso la gravità della situazione spiegando che un venditore intraprendente dovrebbe spostare 1.000 barili di petrolio per eguagliare la somma che otterrebbe per riempire un barile con i cadaveri resi degli innocenti. Altrove, ha ripetuto a pappagallo falsità su Pizzagate e altre cellule sotterranee che si nutrono di sangue umano, il tutto rimandando a un fondamento di pensiero cospiratorio che prende di mira le comunità ebraiche e transgender.

Questi toni piccanti di allarmismo sono assenti nel testo stesso, ma si nascondono nell’ombra attorno a un film esteriormente abbastanza non folle da attirare il persuadibile; il deludente e poco succoso Sound of Freedom finge di essere un vero film, come un “centro di crisi di gravidanza” mascherato da clinica sanitaria in buona fede. (Il nostro eroe Ballard, tra l’altro, ha continuato a fondare la squadra di soccorso paramilitare Operazione Underground Railroad, un gruppo criticato come “arrogante, immorale e illegale” dalle autorità. 

Andiamo avanti con Rogerebert.com, anche in questo caso preferisco non citare il nome dell’autore, perché tanto è inutile, sembrano robottini ammaestrati e non persone umane…

Ecco il suo giudizio spregiudicato sul film: “Da solo, “Sound of Freedom” è una noia solenne e prolungata con una posizione narrativa non particolarmente audace: prendersi cura della sicurezza dei bambini è all’incirca la causa più semplice per qualsiasi essere umano lontanamente decente. Anche film precedenti come “Gone Baby Gone” e “Taken” hanno puntato su quella tensione, mostrando quanto sia facile essere coinvolti in una storia in cui i bambini vengono rapiti e messi in pericolo. Ma pur essendo così impegnato in tanta solennità e sofferenza, la narrazione troncata dei co-sceneggiatori Monteverde e Rod Barrtrascura di arricchire le sue idee o i suoi personaggi o di aggiungere ulteriore intensità alla ricerca a fuoco lento di Ballard di due bambini in particolare (Miguel di Lucás Ávila e Rocío di Cristal Aparicio) i cui volti lo perseguitano. L’inquadratura della “storia vera” le dà solo così tanto vantaggio prima che anche quella sia offuscata”. 

 

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