Oppenheimer, la bufala delle armi atomiche continua

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Oppenheimer

Ennesimo film mainstream che rafforza la convinzione dell’esistenza di armi nucleari. Non poteva che essere utilizzato il fior fiore dell’apparato hollywoodiano…

Già soltanto la locandina del film è un incredibile attacco alla coscienza umana.

Vediamo il protagonista Oppenheimer, il presunto inventore della bomba atomica, interpretato da Cillian Murphy, che rappresenta l’intera umanità, lo scellerato avanzamento tecnologico che lo ha spinto a padroneggiare la potenza più grande della Natura, ovvero le forze nucleari, e il risultato è l’immagine che sta dietro che copre l’intero sfondo: una macchina infuocata – tutta l’immagine è dominata dal colore rosso – pronta a liberare l’energia inimmaginabile per un’arma mai inventata dall’uomo, quella in grado di vaporizzare in un solo istante qualsiasi cosa con cui entri in contatto…

Questa immagine è la sintesi non solo della propaganda e dei suoi risvolti, ma anche della bufala che dura da oltre ottanta anni.

Il 1945 rappresenta con lo sganciamento delle bombe su Hiroshima e Nagasaki la via maestra da continuare a seguire per ripetere il ritornello della più potente arma di distruzione di massa, che se usata potrebbe distruggere in un baleno l’intero pianeta…

Invece no, è tutta una colossale stronzata, che tanti studiosi hanno messo al muro, con tanto di pubblicazioni…

Avete mai sentito parlare di un certo Akio Nakatani? Ha scritto un libro sulla bufala delle armi nucleari, laddove spiega per benino come tutto ciò sia potuto avvenire…

Secondo la scienza e non la scienzah… Naturalmente qui non intendo continuare a parlare della bufala, mi interessa invece parlare della propaganda, sputtanarla certo, ma con gli strumenti che più utilizzo della critica cinematografica.

Pertanto se volete informarvi liberamente, vi consiglio di iniziare a farlo da questa pagina.

Come abbiamo visto anche in altre occasioni di colossal mainstream, dobbiamo prima di tutto considerare la tipologia del film, il soggetto, i professionisti chiamati a realizzarlo, e anche la promozione del film che avviene attraverso i più corrotti magazine del settore. Quando questi si muovono, statene certi che dietro c’è qualcuno che preme per il lancio, la diffusione e non si tratta soltanto di quattrini.

Una cosa che mi ha lasciato perplesso è il fatto che Nolan abbia scelto il 70mm. Prima di tutto chi riuscirà a vederlo in questo formato? Quasi nessuno… Però è un altro strumento per aggiungere qualità al film, peraltro quasi interamente costruito su fitti dialoghi, quindi non contenente scene di particolare ampiezza, intendo proprio la dimensione del campo ripreso, per cui davvero il 70mm risulta inerte per quasi tutte le 3 ore.

Per quanto riguarda il soggetto, è abbastanza facile capire che si è preso un personaggio un po’ controverso, in modo da proiettare le ombre del rimorso per la sua invenzione e farle scorrere non solo dopo il bombardamento giapponese, poiché il montaggio di Jennifer Lame (già Tenet) sceglie di rappresentare la storia con quei salti temporali in cui lo spettatore è tenuto a collocare temporalmente le varie scene.

Così vediamo il processo farsa contro Oppenheimer per appartenenza al comunismo dall’inizio alla fine del film.

Ancora più importante è la fotografia di Hoyten Van Hoytema che dà il tocco di classe necessario filmando i vari dialoghi sempre con angoli e luci molto impressivi, per questo molti hanno respirato la tensione, anche se tensione proprio non era, considerando il film come thriller. Ma si tratta di uno strumento fotografico, ancorché stilisticamente ineccepibile, davvero forzato, tanto che non c’è una sola scena che si svolga in modo naturale. Appare tutto molto costruito, anche la semplice riunione tra i fisici è sempre nervosa, tesa… E il primo incontro tra Oppenheimer e Leslie Groves, il militare che lo recluta per il progetto Manhattan, è ancora più artificioso, condito con le solite battutine da film USA, dove ognuno fa la sua parte per il bene della “nazione”, inutile dire che vedremo anche sventolare la bandiera a stelle e strisce.

Dunque propaganda, propaganda e ancora propaganda… Degli uomini di “scienza” sono reclutati per un “bene comune”… costruire la bomba atomica… È anche questo l’elemento che il film fa accettare all’ignaro spettatore, che magari penserà che alla fine tutto sommato le cose sono andate come dovevano andare… E invece è tutto un teatrino dove la verità si annida nella solita tana del bianconiglio e ricordate che la tana è sempre molto profonda!

Insomma, Oppenheimer è l’ennesimo prodotto utilizzato per continuare a manipolare le menti. I film sul nucleare sono tanti e naturalmente l’intento è quello di rafforzare la credenza che le armi nucleari siano quelle che ci hanno mostrato con la vaporizzazione immediata, il fungo atomico, ecc…

Wikipedia ne riporta ben 73

I migliori per quanto mi riguarda sono Porno Holocaust di Joe D’Amato e Bruno Mattei che si divertono un sacco immaginando la mutazione genetica  derivata da un test nucleare che porta come effetto a un pene gigante… E naturalmente il capolavoro di Stanley Kubrick, Il dottor Stranamore, non un caso in quanto Kubrick ha rivelato tutte le balle spaziali… e non solo, finendo pure probabilmente ucciso per il suo ultimo film Eyes Wide Shut che parla apertamente di massoneria, di riti che riguardano prostituzione, traffico di minori e pedofilia…

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