Gorgona… di Antonio Tibaldi: arriva alla fine la non violenza…

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Gorgona

Sindrome da rieducazione, documentarismo superficiale, violenza a go go tra uomini e animali ecc. Cosa dovremmo imparare dall’ennesima opera premiata per lavare le coscienze sporche?

Meno male che la didascalia finale ci avverte che il mattatoio del “penitenziario all’aperto” Gorgona, isola a una quarantina di miglie dalla costa livornese, è stato infine chiuso per non incitare alla violenza…

Si tratta di un barlume di consapevolezza che affiora nella totale goffaggine di ritratti di Tibaldi. Uomini che sono nati in certe condizioni e che ironicamente finiscono nelle mani di questi ri-educatori della domenica…

C’è un russo che impreca contro lo Stato italiano, chissà quale sarà stata la sua vera storia, visto che accenna alla magistratura, ma poi il regista taglia… eh … lo sappiamo che è bene tagliare a un certo punto.

Nella scena del mattatoio, per tornare al discorso di prima, nel frattempo avevamo assistito a un brutale assassinio di un innocente animale, lo stesso delitto per cui il russo sconta la pena, o no?

Ecco, forse non c’è molto da aggiungere, la rozza (in)civiltà (Enrico Manicardi docet) procede con le sue varie dissonanze cognitive, con i suoi fondamentali specismi…

In un’altra illuminante scena un passerotto ferito è stato recuperato dal detenuto di turno che modella una gabbia… Servirà solo per un po’, poi verrà liberato. “Figuriamoci”, dice un altro detenuto, “ci bastiamo già noi chiusi in gabbia, pure l’uccellino…”.

Peccato che la rieducazione sia fatta con le amorevoli cure verso caprette, mucche e maiali che proprio liberi non sono…

Il documentario di Tibaldi si trincera dietro le poche parole dei vari detenuti, che affiorano pressocché incomprensibili e tratteggiando ritratti imprecisi di poveri cristi, malcapitati a Gorgona, mentre i grandi criminali lì proprio non ci vanno… E perché, forse non gradirebbero la rieducazione? Davvero, un’altra straordinaria trovata dello “Stato Italiano” o sono stati gli stessi detenuti più potenti dello Stato a decidere così? Forse Tibaldi non immagina la vita nelle “altre” carceri, con le dovute differenze tra i vari detenuti…
Che Gorgona sia stato premiato al Festival dei Popoli conferma lo stato attuale dei premi, come il Nobel a Obama per la pace, tanto per fare il primo esempio che viene in mente…

Gorgona non è poi così male, basta che lo vediate dal lato giusto, solo che le intenzioni degli autori credo non coincideranno con il punto di vista su esposto, anche se la stessa immagine in locandina parla da sola, cosa vedete? Una pecora, sì giusto e poi? Nient’altro? Beh, pazienza, alla prossima!

https://youtu.be/gPsZ0bK8kA4?si=TYT0pfs7TnH4TTNP

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