The Book of Solutions di Michel Gondry: l’immaginazione che smonta il potere dei “tecnicismi”

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Il libro delle soluzioni

Michel Gondry nel suo viaggio più o meno autobiografico manda a cagare tutti gli esperti dei vari settori: è il libro delle soluzioni, ovvero una nuova frontiera delle possibili regole per la creatività nell’arte e nella vita

Inizia con un piano B The Book of Solutions, come se (ri)programmare la propria vita sia diventato nel nostro mondo il principale atto di difesa contro l’autoritaria discrezionalità del potere che si giustifica sempre col parere degli esperti o di una presunta valutazione sempre legata però al denaro…

Non è quindi una sempliciotta commedia “umile” The Book of Solutions, ma il percorso più audace possibile che si possa immaginare nel ventunesimo secolo per continuare a parlare di creatività anche nel cinema.

Il piano B consiste nel salvare il girato dalle grinfie dei produttori che hanno deciso di sbarazzarsi del regista e chissà che Gondry non abbia proprio vissuto questa esperienza, particolarmente frustrante, quando magari ogni piccola scelta scaturisce proprio dalla semplice libertà… Libertà che nel sistema di produzione “industriale” di oggi non può più esistere.

Ma, come vedremo, in tutto il film le tracce di ribellione sono ovunque. Toccano l’apoteosi per quanto riguarda il processo creativo, un metodo di “fare le cose” partendo dalla propria ignoranza, perché l’indottrinamento del sistema porta alla sterile ripetizione di protocolli, azioni, ripetizioni, standard, ecc.

Tutto quello che la creatività non può tollerare. La tabula rasa del bambino è un buon punto di riferimento e Gondry in fondo si è sempre ispirato ad un essere umano puro, incontaminato dall’assimilazione della forma mentis dell’adulto. Ed ecco che il suo alter ego regista può affrontare una intera banda di provincia senza alcun direttore d’orchestra. La musica scaturirà dall’improvvisazione generale ispirata dai movimenti del regista…

Tutto ciò non riguarda soltanto l’arte, infatti, è la stessa zia che viene spedita in ospedale al momento giusto senza una reale necessità per il medico curante, ma il nipote aveva ragione, e la zia viene salvata da quella intuizione.

La vita intera è minacciata da questi soffocanti sistemi di regole che a poco a poco stanno riducendo tutto lo slancio delle nuove generazioni. Stare accanto a persone con questa consapevolezza è molto difficile e chissà che attraverso questo film Gondry non abbia voluto lanciare tanti messaggi ai suoi numerosi aiutanti che magari hanno pensato di sopportarlo a lungo. Ma dietro i capricci, le azioni bizzarre si cela un sistema filosofico prodigioso, che però deve essere compreso da più persone, altrimenti i vari burocrati, gli oppressori della libertà, quella vera, finiranno per avere la meglio nella nostra società.

Ci vuole un manuale nuovo, un libro più che delle soluzioni, delle istruzioni minime, per muoversi con la vitalità nella esistenza umana che non va certo sprecata.

Il grande insegnamento del fantasista filosofo Gondry va per fortuna sempre più avanti. Checché ne dicano i miopi detrattori!

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