La morte negata, di Alessandro Amori: la pantomima della pandemia non è semplice malasanità

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La morte negata

Nel documentario di Alessandro Amori, La morte negata, l’argomento principale non è solo quello del lutto non elaborabile, ma soprattutto quello della finzione narrativa che ha costretto “tutti” ad accettare una sola versione dei fatti

Tanti, ma tanti punti controversi in questo documentario che ha il pregio di andare dritto al sodo registrando con smisurata umiltà le testimonianze delle persone che hanno perso i loro cari per i vari protocolli covid.

Ecco, è proprio questo il punto, questi protocolli non erano sbagliati, lo si vuole capire o no? Questi protocolli erano elementi importanti in tutta una strategia che voleva manipolare le intere popolazioni: esiste un virus terribile e letale, gli ospedali non sanno come curare, bisogna proteggerci dal terribile virus e per evitare il contagio va utilizzato l’isolamento, quello delle persone, dei reparti ospedalieri , ecc.

Se tutto questo si guarda come una realtà, allora è inutile fare documentari di questo tipo, confermando il pensiero unico.

Bisogna invece sostenere che la normale influenza è diventata covid (virus pericoloso) grazie ad un tampone e che i protocolli aggravavano i pazienti con l’obiettivo di creare gli effetti più devastanti, quelli che nessuna malasanità ha mai raggiunto.

Insomma, questi protocolli hanno esacerbato il percorso che già è stato predisposto da anni per cui delle linee guida diventano una sorta di barriera e difesa per non esseri accusati di numerosi reati… Lo dice chiaramente l’avvocato Carlo Taormina, ma senza rendersi conto che il primo passo è sgretolare la montatura covid e sostenere la semplice influenza che può anche risultare letale per certi soggetti…

La morte negata è un profondissimo documento che fissa per le generazioni a venire cosa vuol dire essere depredati nell’anima grazie alla performazione di Antonio Bilo Cannella che riesce nei vari “intervalli” del documentario ad approfondire molto di più i sentimenti degradanti in cui sono caduti i vari parenti delle vittime. Traumatizzati tutti da un lutto che è stato come l’esecuzione di una perfida condanna, per loro e per gli stessi cari vittime di una sadica indifferenza delle persone che spesso sono state definite come “eroi”.

Bene, tra questi finti “eroi” c’erano moltissimi carnefici, perché i protocolli quando sono stati fermati da alcuni medici o quando le cure sono state promosse, come dal dottor Giuseppe De Donno, qualcosa è accaduto, e nessuno può pensare alle coincidenze. Così come non è stata una coincidenza la tachipirina più vigile attesa, visto che le “vittime” entrate in ospedale sarebbero state poi curate con gli stessi farmaci prima proibiti…

La morte negata raccoglie tutti questi elementi e li porta all’attenzione della giustizia, ma qui non si tratta di colpire alcuni colpevoli… Chi è che ha permesso l’utilizzo dei sacchi neri per i cadaveri? Chi è che ha permesso inutili tamponi anche a fine 2022 per bloccare pazienti nei reparti? Chi è che ha permesso l’uso delle intubazioni con l’ossigeno che bruciava i polmoni?

Insomma, con La morte negata non possiamo stare a “chiedere” “giustizia” per qualche episodio di malasanità, perché tutti quelli che sono finiti in ospedale hanno subito traumi di vario genere sia tra chi ne è uscito fortunatamente ancora vivo e chi è stato risucchiato dalla voracità di un sistema che voleva i malati e morti “covid” (a parte che ognuno di loro valeva migliaia di euro per gli ospedali… ).

Questa è la durissima realtà da accettare… Siamo di fronte ad un sistema che non vuole il nostro bene, il bene della popolazione, ma procede con tutta la burocrazia più asfissiante per limitare ed erodere diritti, come quello impensabile di essere sequestrati in ospedale e non poter manco uscire quando si vuole…

Le varie testimonianze vanno al di là del buonismo psicologico degli esperti che parlano correttamente di traumi insanabili. Qui occorre una consapevolezza che può trovare una base parziale in questo documentario, perché quando ancora sentiamo parlare di tamponi, covid, pandemia… beh allora davvero non ci sarà nulla da sperare…

O si cambia o si cambia… oppure si fa la fine delle vittime che abbiamo conosciuto in questo documentario e che già conoscevamo per vita vissuta.

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